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Paliano, iniziata la spartizione a privati della proprietà regionale della Selva. Speriamo bene

Di Giancarlo Flavi Sono cominciate le prime riunioni per la spartizione dei terreni della Regione Lazio che non vuole gestire la proprietà di circa 188 ettari dell'ex parco della Selva di Paliano, ma che vorrebbe affidarla a privati, in questo...

Di Giancarlo Flavi

Sono cominciate le prime riunioni per la spartizione dei terreni della Regione Lazio che non vuole gestire la proprietà di circa 188 ettari dell'ex parco della Selva di Paliano, ma che vorrebbe affidarla a privati, in questo momento in cui ci sondo i fondi europei per il PSR le aziende nel parco sarebbero le prime a prenderli.

Paliano Via Colle Gianturco per andare alla casa di Maria Goretti

Nei giorni scorsi, ne abbiamo avuto conferma parlando con dei diretti interessati, sono iniziate le riunioni spartitorie dei confinanti della proprietà regionale. Sembra che già più di una volta i diretti interessati, ma anche con qualche rappresentante esterno dei confinanti, si siano ritrovati attorno ad un tavolo per intavolare la discussione sul come spartire questa proprietà con un rappresentante regionale che in pratica ha scavalcato il ruolo dei "magnifici cinque" del comune.

Questi ettari di terreno a nostro avviso debbono essere dati ai privati in comodato d’uso, come previsto nel business plan per il quale la Regione Lazio ha approvato il monumento naturale, cosi da poter essere lavorati e messi a regime.

La proprietà regionale non può più stare nelle attuali condizioni di degrado e con le amministrazioni Zingaretti – Alfieri ha veramente toccato il fondo. Le iniziative di un certo livello si contano sulla punta della mano: sono state fatte piccole cose come il festival dell’organetto, mentre Ruffo aveva fatto il Festival delle Mongolfiere. Un privato ha solo "sfruttato" l'immagine ed il nome del Vescovo Sigalini per l'evento religioso dell'apertura delle porta Santa ed ora anche il suo terreno è nel più completo abbandono in balia degli incendi.

Che queste riunioni siano le benvenute per costruire un futuro migliore alla Selva, ma speriamo che si tenga presente veramente chi ha fatto qualcosa nell’agricoltura nella sua vita e non, invece, chi ha pensato di fare un affare acquistando all'asta pezzi pregiati dell'ex area della Selva.

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