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Piglio, arriva la statua della Madonna di Fatima a 100 anni dalla apparizione ai tre pastorelli

Tre giorni tra processioni e veglie di preghiera.Non si è ancora spenta l’eco della “Perigrinatio del Crocifisso di san Damiano”  che per una settimana è rimasto nella città di Piglio dal 6 al 13 maggio alla venerazione dei fedeli per opera della...

Tre giorni tra processioni e veglie di preghiera.Non si è ancora spenta l’eco della “Perigrinatio del Crocifisso di san Damiano” che per una settimana è rimasto nella città di Piglio dal 6 al 13 maggio alla venerazione dei fedeli per opera della fraternità OFS “Beato Andrea Conti” che un’altra iniziativa religiosa, questa volta per opera del gruppo UNITALSI sezione Anagni-Alatri, coinvolgerà la popolazione pigliese con l’arrivo della statua della Madonna di Fatima in occasione dei cento anni dall’apparizione della Vergine ai tre pastorelli, Giacinta, Francesco e Lucia.

La Statua che sta effettuando nella Diocesi una “Pellegrinatio Mariae” sarà a Piglio Venerdì 26 Maggio p.v. alle ore 19,00 proveniente da Trevi nel Lazio per restare fino a Domenica 28 Maggio p.v..

A ricevere per la seconda volta la miracolosa Statua della Madonna alle porte del Paese, oltre ai vari gruppi dell'Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes Sezione Anagni-Alatri, l'associazione di volontari laici, cattolici e religiosi a servizio di chi soffre, sarà il gruppo Unitalsi di Piglio e il parroco don Gianni Macali, insieme alle confraternite e alla popolazione pigliese; sarà quindi raggiunta, in processione, la Collegiata Santa Maria Assunta dove seguirà una veglia di preghiera.

Il gruppo UNITALSI di Piglio, composto da molti giovani, che ha cominciato a raccogliere i frutti della campagna di informazione messa in atto da oltre un ventennio da uno staff ben preparato sotto l'egida della responsabile Luisa, ha invitato tutte le associazioni costituite e presenti a Piglio ad unirsi insieme per partecipare a questa manifestazione di fede.

A Piglio il Gruppo UNITALSI svolge un'intensa attività di volontariato che si traduce in concreto aiuto soprattutto umanitario ed i cui componenti, oltre ad offrire la propria opera di aiuto ed assistenza, pagano la somma del viaggio nei pellegrinaggi.

Luisa precisa ancora che i volontari assistono con competenza i pellegrini malati e bisognosi di assistenza continua nelle loro bianche divise le "dame" e nelle loro casacche azzurre i "barellieri", muovendosi spediti nel servizio sanitario, logistico ed organizzativo.

Il loro motto è: “Dare una mano a chi ha veramente bisogno essendo stato nella vita più sfortunato degli altri”.

Giorgio Alessandro Pacetti

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