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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Nord Ciociaria Piglio

Piglio, dopo il nubifragio ora arrivano le polemiche

Il nubifragio che si è abbattuto Martredì 27 Agosto su Piglio ha causato notevole disagio tra la popolazione specialmente nelle zone periferiche e nel centro storico di Piglio.

Il nubifragio che si è abbattuto Martredì 27 Agosto su Piglio ha causato notevole disagio tra la popolazione specialmente nelle zone periferiche e nel centro storico di Piglio. La colpa di tutto ciò è da addebitarsi alla rete fognante che non è stata in grado a smaltire il flusso delle acque piovane che si sono riversate lungo il Viale Umberto I°.

Già in una lettera prot. 2052 del 3 Aprile 2006 il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Piglio in merito al dissesto idrogeologico così scriveva:

Risulta necessario provvedere all'’esecuzione di un intervento di manutenzione straordinaria, teso al ripristino delle normali condizioni per la viabilità veicolare, ed è opportuno provvedere alla regimentazione delle acque piovane lungo la Via San Lorenzo, tramite il completamento della canalizzazione già effettuata nella parte a valle”.

E’ ancora viva a Piglio la memoria della disastrosa alluvione degli inizi del secolo che portò dallo scoglio dello Scalambra una valanga di terriccio, alberi e materiale vario costituendo, quelle zone che ora rappresentano un rischio per la popolazione che incautamente vive. Non per niente gli antichi avevano deciso di edificare il paese sulla collina prospiciente le attuali zone a rischio, arroccandosi attorno al castello medievale.

Il perito agrimensore Francesco Nardi venne incaricato dal Comune di Piglio a redigere una relazione sulla alluvione del 2 Settembre 1901 che causò molti danni in tutto il paese. Ne riportiamo il testo:

Nell’annata eccezionale quale fu quella del 1901 e specialmente nel Settembre le piogge torrenziali produssero non lievi guasti. Di questi dovunque ne avvennero e sia sotto forma di frane, di spossamenti, di alluvioni, di avulsioni ecc. dappertutto con una certa gravità.

Purtroppo il regime delle nostre acque montane è tale da far impensierire per l’avvenire di una parte del nostro splendido territorio! Le condizioni topografiche e altimetriche della regione montuosa aggravate dal perfetto e generale disboscamento sono tutto altro che favorevoli dal salvaguardarci dall’alluvioni e più che mai dai danni che derivano dalla formazione di torrenti impetuosi. La maggior disgrazia poi sta nel fatto naturale che le acque di centinaia di ettari di terreno si riuniscono in un solo torrente. E’ questo il torrente dell’Arringo che avendo origine nei pressi del monte Retafani, alimentato nel suo corso da altri torrenti di non lieve entità, spaventoso attraversa la migliore zona del nostro territorio arrecando dovunque guasti e danni immensi. E’ noto a tutti come questo mostro improvvisato nelle grandi piene costituisca oggetto di curiosità e meraviglia fino a che discende a precipizio dalla montagna, ma arrivato nella parte bassa del territorio(loc. Torretta e Civitella) dove è costretto da più basse e meno resistenti sponde, dove la pendenza del suo letto è di molto attenuata esso è di spavento e di desolazione apportatore temuto!”

Questa è la “mappa a rischio” nel territorio di Piglio:

a) zona Moretto-Tagliano; b) -Zona stazione ferroviaria ex Cotral; c) le zone denominate “Carcassano-Romagnano-Cona”; d) La collina Pier Fanali dove nel mese di Ottobre 2012 sono iniziati i lavori per la messa di sicurezza e il convogliamento delle acque piovane e sorgive, lavori questi tuttora sospesi dal mese di Maggio 2013.

Queste zone sono state dichiarate nel 2007 dall’Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno di Caserta, “Aree a rischio idrogeologico molto elevato (R4)”; La mappa degli interventi urgenti da eseguire deve stimolare i responsabili di tutte le strutture nazionali, regionali, provinciali e comunali nonché della Protezione Civile ad intervenire sollecitamente onde non vanificare il detto “meglio prevenire che curare”. Giorgio Alessandro Pacetti

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