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Regione, seduta del Consiglio sospesa e aggiornata

Il presidente Daniele Leodori ha aggiornato la seduta n. 31 del Consiglio regionale del Lazio alle ore 11.30 di domani, mercoledì 6 agosto.

Il presidente Daniele Leodori ha aggiornato la seduta n. 31 del Consiglio regionale del Lazio alle ore 11.30 di domani, mercoledì 6 agosto.

La seduta odierna si è chiusa con l’approvazione dell’articolo 1 della proposta di legge n. 76, che introduce modifiche in materia di pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposte a vincolo. L’articolo, approvato a maggioranza, con tre emendamenti, modifica alcune norme della legge regionale 6 luglio 1998, n.24.

I lavori riprenderanno con l’esame dell’articolo 2, che invece modifica parti della legge regionale 11 agosto 2009, n.21 (cosiddetto ‘Piano casa’), e proseguiranno a oltranza, come stabilito la scorsa settimana dalla Conferenza dei Capigruppo.

REGIONE LAZIO: ZINGARETTI, ‘VIA LIBERA AL NUOVO TESTO UNICO DEL COMMERCIO’

La Giunta Regionale del Lazio, presieduta da Nicola Zingaretti, ha approvato oggi, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani, la delibera contenente il nuovo Testo Unico regionale del Commercio. Prende quindi corpo una riforma attesa da oltre 10 anni che semplificherà la vita di cittadini e imprese, ponendo le condizioni per trasformare, innovare e rilanciare un ambito economico strategico per la nostra regione.

Il progetto di legge regionale, che passa adesso all’esame del Consiglio Regionale, raccoglie e razionalizza organicamente tutte le disposizioni sul settore del commercio, riunificando e abrogando 6 leggi regionali approvate in tempi diversi e riducendo da oltre 300 a 125 gli articoli che regolano la materia.

Obiettivo del nuovo Testo Unico è quello di sostenere la libertà di iniziativa commerciale, riducendovincoli e oneri burocratici e garantendo tempi certi agli operatori. Nel contempo, vengono tutelatii beni e i luoghi di valore storico, artistico e architettonico, l’ambiente urbano, la mobilità, la sicurezza, la salute e i diritti dei lavoratori.

“Per la prima volta nella storia, il Lazio avrà un Testo Unico sul commercio. Una svolta importante –spiega Zingaretti - che porterà meno burocrazia, si renderà più semplice aprire un negozio o si darà la possibilità di cambiare e vendere prodotti diversi, senza dover ricorrere sempre a carte bollate o spese. Si semplifica quindi la vita di chi vuole entrare nel mondo del commercio e a chi già fa commercio. Lo avevamo promesso e abbiamo mantenuto gli impegni. Ora la parola passa al Consiglio dove, ne sono sicuro, potranno essere apportati ulteriori miglioramenti".

“Il commercio rappresenta una parte fondamentale del sistema economico regionale – ha dichiarato l’assessore Fabiani – Vale molto in termini di imprese, il 25%; vale anche molto in termini di reddito, l'8-10%, ossia più dell'industria; e vale molto in termini di occupazione.” “È un settore capitale per il superamento della crisi economica – ha aggiunto – Per questo con il nuovo Testo Unico ci poniamo tre obiettivi: Semplificazione, per trasformare la Regione in un’amministrazione amica delle imprese; Decentramento, perché la programmazione deve dare regole e criteri mentre la gestione spetta ai Comuni e ai territori; Innovazione, un fattore di cui questo settore ha fame e con cui si gioca il futuro.”

Questi, in sintesi, i principali contenuti del Testo

  1. Semplificazione

  • Radicale ampliamento del ricorso alla Scia (Segnalazione Certificata Inizio Attività) per numerosi e fondamentali aspetti della vita delle imprese del settore;
  • Centralità del ruolo del Suap (Sportello Unico delle Attività Produttive), che diventa l’unico punto diaccesso per tutte le procedure amministrative delle imprese, uniforme su tutto il territorio, attraverso la realizzazione di una piattaforma unica telematica da mettere a disposizione dei Comuni;
  • Tempi certi e procedure più snelle per le Conferenze dei Servizi attraverso: a) l’eliminazione del parere regionale vincolante per l’apertura, il trasferimento e l’ampliamento dei grandi mercati rionali e b)il rilascio contestuale del titolo edilizio e di quello commerciale nel caso di avvio di medie e grandi superfici di vendita.

  1. Decentramento ai Comuni e programmazione

Trasferite importanti funzioni ai Comuni su: mercati, commercio su aree pubbliche e somministrazione. Inoltre la Regione conferisce a Roma Capitale ulteriori funzioni in materia di: programmazione urbanistica e commerciale, somministrazione, trasferimento e ampliamento di grandi e medie strutture di vendita.

  • Il nuovo Testo supera il modello attuale di programmazione ed elimina tutti i casi di autorizzazioni in deroga, evitando così il rischio di proliferazione fuori dalle regole delle grandi strutture.
  • La programmazione territoriale viene affidata esclusivamente ai Comuni, sulla base di precisi indirizzi e criteri regionali qualitativi e urbanistici. Nelle more dell’approvazione di questi criteri e indirizzi regionali, non sarà più consentito il cambio di destinazione d’uso di aree non commerciali, né l’ampliamento di strutture esistenti per l’avvio di medie e grandi strutture di vendita. Bloccato quindi il nuovo consumo di suolo

  1. Innovazioni

  • Vengono stanziati nel prossimo triennio 15 milioni di euro per incentivare la nascita e il consolidamento delle reti d’impresa; il Testo promuove la loro autonomia finanziaria concedendo ai Comuni la possibilità di destinare parte delle imposte prodotte dalle reti di impresa al reinvestimentoin progetti di marketing territoriale, riqualificazione e arredo urbano, sicurezza e contrasto dell’abusivismo commerciale;
  • Salvaguardati i locali storici: stanziati 3 milioni di euro per la costituzione di un apposito fondo rotativo per l’accesso al credito agevolato da parte dei locali e delle botteghe storiche. Allo stesso tempo il nuovo Testo Unico stabilisce nuovi requisiti necessari per acquisire lo status di locale storico;
  • Obbligo di creazione di presidi sanitari di primo soccorso nelle strutture e nei centri commerciali superiori ai 10.000 mq.;
  • Incentivata la crescita degli esercizi di vicinato, offrendo loro regole più semplici per svilupparsi e ampliarsi;
  • Abolito il principio di equivalenza: non esisteranno più norme regionali che impediscano ai Comuni di spostare camion bar da strade e piazze di pregio, anzi ai Comuni sono assegnati pieni poteri sul commercio su aree pubbliche. Previsto il divieto di esercizio di commercio itinerante nei centri storici delle città con più di 30.000 abitanti;
  • Più libertà per gli impianti di distribuzione di carburante, che potranno fornire maggiori servizi integrativi (vendita di alimenti, tabacchi, bevande ecc.) e riceveranno incentivi per l’erogazione di metano e Gpl e per l’istallazione di colonnine per ricaricare i veicoli elettrici;
  • Possibilità per le edicole di vendere anche bevande imbottigliate e prodotti alimentari entro il limite massimo del 30% della superficie del punto vendita;
  • Sono previste specifiche azioni di contrasto all’abusivismo commerciale e alla contraffazioneattraverso la promozione di protocolli d’intesa con Comuni, reti d’impresa, associazioni e autorità prefettizie;
  • Promossa la definizione di accordi su base volontaria in ambito comunale o sovracomunale perorganizzare gli orari di apertura di negozi e mercati. Il Testo Unico disciplina inoltre la possibilità di aprire Temporary Store per la durata massima di 30 giorni. Cambiano poi le modalità di definizione deisaldi estivi e invernali, che saranno approvate con delibera di Giunta (e non più con legge regionale), e la cui durata massima sarà di 6 settimane per ciascuno periodo;
  • Utilizzati per la prima volta organicamente i fondi europei per sostenere le imprese del commercio. Con il nuovo Por Fesr 2014-2020 la Regione: a) sosterrà le forme di e-commerce delle attività commerciali già esistenti; b) svilupperà le aree mercatali ecologicamente attrezzate; c) valorizzerà l’innovazione dei sistemi imprenditoriali locali.

AGRICOLTURA; ABBRUZZESE (FI): PRESENTATA INTERROGAZIONE SU APPLICAZIONE TARI ALLE AZIENDE AGRICOLE CHE ESERCITANO ATTIVITÀ AGRITURISTICA

"Ho presentato quest'oggi un'interrogazione Al Presidente della Giunta Regionale del Lazio On. Nicola Zingaretti, all’Assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio,On. Alessandra Sartore nonché l’Assessore Politiche del territorio, Mobilità, Rifiuti, On. Michele Civita, relativa applicazione della Tassa sui rifiuti TARI alle aziende agricole che esercitano attività agrituristica". lo ha dichiarato amato Abbruzzese, vice presidente della Commissione Agricoltura.

"Il D.P.R. 158/99 disciplina l’applicazione del Regolamento per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani. Atteso che, nell’elenco delle attività del D.P.R. non risultano categorie agricole, ed i Comuni tendono ad inserire alcune fattispecie, come l’agriturismo e le serre, nelle attività già presenti nei suddetti elenchi, come la ristorazione, gli alberghi o rivendite di ortaggi e frutta, che hanno coefficienti di producibilità dei rifiuti tra i più elevati, la questione diventa particolarmente complessa e delicata per il settore agricolo.

Le attività agrituristiche sono per legge, nazionale e regionale, attività che si effettuano in stretta connessione all’attività agricola svolta in maniera prevalente;

L'agriturismo in base alle normative vigenti è soggetto a regolamentazioni maggiormente vincolanti: condizioni di esercizio che impongono da un lato l’uso di edifici e locali preesistenti, dall’altro limiti alla capacità ricettiva. Non pare dunque equo applicare alle attività agrituristiche una tariffa assimilandola ad altre categorie solo in apparenza affini, quali, ad esempio, gli alberghi e i ristoranti.

Inoltre, nel caso degli agriturismi, non si parla di esercizi commerciali, ma di attività che si effettuano in stretta connessione all’attività agricola svolta in maniera prevalente e che si concretizzano in diverse iniziative turistiche quali: ristorazione, alloggio, servizi ricreativi e culturali e campeggio, con varie combinazioni.

l’errore che si commette, è considerare molti metri quadri e poco spazio per ristorante e camere, in pratica, creando una differenza netta rispetto a ristoranti ed alberghi “tradizionali”; nel caso dell’agriturismo, la superficie complessiva è spesso molto elevata, ed è su questo dato che viene calcolata abitualmente la Tari.

I Comuni titolari della Tari (e della Tasi), senza una adeguata previsione normativa corrono il rischio di adottare un’applicazione di entrambe le tariffe, troppo semplicistica, che non tiene conto delle specificità dell’agriturismo.

La Regione ha dunque il dovere di intervenire al fine di garantire l’equità fiscali nei vari settori, poiché, se le cose non cambieranno, diverse aziende agrituristiche saranno costrette a chiudere i battenti, con il concreto rischio di disperdere una pezzo del nostro patrimonio, enogastronomico, culturale ed occupazionale. Pertanto ho richiesto di sapere a Zingaretti, Sartore e Civita: se è intenzione della Regione sostenere, anche con specifici interventi normativi destinati ai Comuni, l’applicazione, per le strutture agrituristiche, di tariffe differenziate per genere di attività o riduzioni percentuali sulle diverse attività ricettive che ciascuna azienda agrituristica svolge rispetto alle tariffe applicate al settore commerciale, anche in considerazione dell’attività stagionale; se è intenzione della Regione ascoltare le Associazioni di categoria interessate, al fine di predisporre una serie di provvedimenti quanto mai aderenti alle esigenze del settore degli agriturismi; quando questi interventi verranno eventualmente assunti". Ha concluso Abbruzzese. RIORDINO ISTITUTO ZOOPROFILATTICO, OK INTESA IN COMMISSIONE SALUTE La VII Commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Rodolfo Lena (Pd), ha approvato a maggioranza la proposta di legge n. 176, di iniziativa della Giunta regionale, che ratifica l'intesa sul riordino dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, sottoscritta dai due Enti il 26 febbraio scorso. L'intesa recepisce le nuove disposizioni in materia introdotte dal decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 106. Il testo passa ora all'esame dell'Aula, dopo l’approvazione sia della VII che delle IV Commissione dell’articolo 3, riguardante l’impegno finanziario da parte della Regione Lazio. In virtù dell’intesa, si dà facoltà all'Istituto la facoltà di stipulare convenzioni o contratti di consulenza, "fatte salve le competenze delle aziende sanitarie locali" sulla base di linee guida. Potrà inoltre svolgere attività di supporto tecnico scientifico nei corsi di medicina veterinaria e nelle scuole di specializzazione. Vengono poi precisati meglio i requisiti tecnico-professionali dei componenti. Norme particolari riguardano la disciplina di controllo e le procedure di scioglimento. "Quando abbiamo dovuto razionalizzare i costi non ci siamo tirati indietro, smantellando intere strutture che dipendevano dalla Regione - ha commentato il presidente Lena - ma nel caso dell'Istituto zooprofilattico va fatta un'eccezione, visto il prezioso lavoro che svolge sul fronte della ricerca, della sperimentazione e diagnosi delle malattie degli animali, del controllo della salubrità degli alimenti di origine animale e dei mangimi, di farmacovigilanza, di sorveglianza epidemiologica". L'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana è stato istituito nel 1914. Nel corso degli ultimi anni ha affrontato numerose emergenze a carattere epidemico (Bse, Scrapie, West Nile, Blue tongue) e da contaminazione di alimenti. SANITÀ LAZIO, PETRANGOLINI: CON IL NUOVO RIPARTO FINISCE EMERGENZA, PIÙ TUTELE PER I CITTADINI “Grazie al nuovo riparto 2014 – atto dovuto specie dopo il ricalcolo degli abitanti del Lazio compiuto dall’Istat nel giugno scorso - la sanità del Lazio potrà contare su 400 milioni in più da impiegare per il miglioramento della qualità dei servizi sanitari”. Anche Teresa Petrangolini, consigliere regionale del Gruppo per il Lazio e componente della Commissione Politiche sociali e Salute interviene sulla novità emersa oggi dalla Conferenza delle Regioni. “Dopo mesi di sacrifici – spiega Petrangolini - questa notizia incoraggia tutti noi a fare ancora meglio. Con questi numeri, il Lazio può tornare progressivamente alla normalità: con queste risorse possiamo finalmente concentrarci su di una maggiore tutela del diritto alla salute dei cittadini del Lazio e avviarci verso la riduzione dell’Irpef maggiorata a causa del piano di rientro”.

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